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di Mariavittoria Sennati

Colomba Platino Duca di Salaparuta


Questo vino bianco DOC è tra i vini siciliani più conosciuti nel mondo dell'enologia.

E' preparato partendo da uve Inzolia coltivate nella Sicilia sud-occidentale in particolare nell'entroterra agrigentino di Ribera e Cattolica.

Le vigne hanno una bassa resa ed è per questo che vengono piantate con alta densità per ettaro. La vendemmia avviene ancora con metodo manuale in un periodo compreso tra la seconda e la quarta settimana di Settembre.

La prima vendemmia è datata Settembre 1957.

Per quanto riguarda il metodo di produzione si parte da una pressatura molto soffice delle uve e si arriva all'utilizzo del solo mosto fiore.

Che cosa è il mosto fiore?

Una volta finita la vendemmia, arriva il momento della spremitura dei grappoli d’uva, procedura che ha tempi diversi per i vini bianchi, quelli rossi e quelli rosati. Infatti, se si tratta di vino bianco o rosato, dopo la torchiatura, le vinacce e i vinaccioli devono essere subito separati dal mosto. Il vino rosso, invece, ha una lavorazione leggermente diversa.

Il mosto, destinato a diventare vino rosso, deve fermentare insieme alle vinacce per un periodo compreso tra gli 8 e i 14 giorni, per acquisire il caratteristico colore rosso scuro.

Il mosto fiore è, dunque, quello che si ottiene dopo la torchiatura dell’uva, quando ancora non sono state spremute a fondo le bucce e la polpa. In genere, quasi il 70% dell’uva diventerà mosto mentre il mosto fiore rappresenta circa il 60-65% del peso dell’intero grappolo.

Dopo la spremitura si avrà una lenta fermentazione a 17°C per circa 15 giorni e in seguito lungo contatto con i lieviti fino a primavera a temperatura controllata per favorire la limpidità naturale. Seguirà l'affinamento in bottiglia, sempre a temperatura controllata, per due mesi.

Mi ha subito colpito in questo vino il colore, giallo oro chiaro. All'apertura spiccano subito sentori fruttati, in cui si riconoscono pesca, melone e albicocca.

Dà il meglio di sé ad una temperatura di servizio sui 10/12°C in calici a tulipano fini, con stelo lungo.

All'assaggio si rivela un vino morbido con gradevole beva e giusta freschezza, equilibrato con finale lungo e persistente.

Trova il suo naturale accompagnamento con piatti a base di pesce, arrivando a dare il meglio di sé con crostacei, anche nobili, e frutti di mare.

Per una conservazione ottimale consiglio un locale al riparo dalla luce, non umido e piuttosto fresco (non superiore ai 15°C).

Testo di Mariavittoria Sennati

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