New York: sì farà freddissimo! La città continua a celebrare il suo inverno ed i venti dall’Atlantico si fanno sentire; ma, che sia gelo, che sia ghiaccio, siamo sempre a New York e, lasciamoci convincere, il suo fascino non sente le temperature, è senza tempo! Le strade surriscaldate dalle mille macchine che la percorrono forse ci daranno un po’ di sollievo ed allora a conti fatti, siamo già partiti! le immagini che rimangono nella mia mente hanno un appeal indiscusso: sono tra le scene girate di un “Sex & the City” al volo, le attrici protagoniste che sfilano tra le strade della elegante Manhattan, con tacchi da vertigine e decollete“scollati” anche nel mese più freddo…e mi dico…che New York porta anche a questo.
E’ la città per eccellenza dove tutto può convivere, anche gli estremi più estremi: dove tutto corre veloce ma trova anche il tempo per una meditazione in Central Park quasi come essere nel cuore di un parco africano lontano. Questa signora americana è un contenitore che pare non si fermi davvero mai! Il suo centro si snoda in strade trafficate all’inverosimile, dove code interminabili di yellow cabs, comunemente detti taxi, sembrano non muoversi nemmeno allo scattare dei semafori verdi!
Ma questo non mi scoraggia in ogni caso: la mia fame di novità, di stranezze, di moda e voglia di scoprire i mille aspetti della mitica, fantastica ed intramontabile New York non si fermano certo per così poco. La metropolitana la attraversa sotto terra quasi in cerca di spazio e luce: corre e ci accompagna da Brooklyn alla 5th Avenue, giù fino a Coney Island, verso il Queens ed ancora più su fino ad Harlem, passando per i quartieri più rinomati come Soho, Little Italy e China Town. La rete multicolore di linee ed il saliscendi delle scale che portano ai treni sono parte integrante dello scorrere quotidiano: la “subway” è un piccolo mondo nel mondo, dove si possono fare incontri stravaganti; il mezzo sicuramente più efficace per conoscere: basta solo un poco di pazienza e dopo i primi giorni, vi assicuro, che muniti di card ricaricabile e di una buona mappa, vi sentirete un po’ gli Indiana Johnes della Grande Mela!
E’ una sorta di “beat” quello che ci accompagna, che ci spinge a non sentire il male ai piedi, ad entrare ed uscire da mega store, da gallerie d’arte; e poi, non dimentichiamoci, ad ogni angolo o poco meno troveremo punti di ristoro dove potere acquistare un lunghissimo caffè, da sorseggiarsi tranquillamente camminando. Nessuno ci farà caso, anzi, saremo sicuramente in tema, dato che quasi ogni americano che si rispetti, almeno una volta nella sua giornata, vaga con il proprio bicchierone, termico alla volta di uffici, metropolitana o semplicemente per strada: non mi sbaglio se dico che quasi allo stesso modo vi risulterà abbastanza inevitabile non assaggiare un classicissimo e caldo hot dog che rimpinzerete di salse a vostro gradimento: munitevi di tovaglioli però, perché camminando il vostro panino potrebbe tradirvi e macchiarvi inevitabilmente l'abito! D'altra parte non possiamo andarcene senza avere assaggiato questa leccornia che fa correre la saliva alla bocca e, credetemi quando vi dico che lo smaltirete senza problemi, giacchè a N.Y. si deve camminare e camminare…e camminare!.
Un po' di storia non guasta certo e così eccoci qui con qualche dato storico: fondata nel 1624 da esploratori olandesi, la Grande Mela, dal 1878 al 1898 vide crescere notevolmente la sua popolazione, grazie al porto che fungeva da scalo commerciale per tutte le grandi navi provenienti dal continente europeo. Proprio per questo importante incremento demografico in poco spazio, nacque il concetto dello sviluppo architettonico in verticale che oggi la caratterizza e che ha dato il via alla progettazione di edifici sempre più alti e sempre più estremi.
Dalla tecnologia all’arte, dalla cultura alla storia, dal fashion alla cucina, dal design allo shopping, un viaggio che s’ intreccia come la trama di uno spettacolo, dove tutto affascina e seduce in questa città. Giganteschi cartelloni pubblicitari e coloratissime insegne aprono il distretto teatrale di Broadway,dove sogno e realtà combaciano, dove tutto è colore, movimento e non mi abbandona la sensazione di trovarmi al centro della giostra senza tempo che racconta la musica e la danza . Siamo a due passi da Times Square. Se ci spostiamo un poco più a sud rispetto alla zona dei teatri, troviamo l’ Empire State Building, opera d’ingegneria altrettanto rilevante : negli anni ’30 fu dichiarato l’ottava meraviglia del mondo: visitato da circa tre milioni di persone ogni anno, questo edificio, semplice e pulito nel suo concept strutturale, pur non detenendo più il primato in altezza, rimane un “must”.
New York è un equilibrio perfetto di terraferma, mare, edifici protesi , ponti che gettano connessioni ed aree verdi; Central Park, “pulisce” e rigenera l’aria di questa città con i suoi 341 ettari di polmone, accoglie ogni giorno moltitudini di individui che qui trovano spazio e svago: passeggiare o dedicarsi al proprio sport preferito all’aria aperta, sostare per una pausa ufficio o semplicemente per un pic-nic domenicale è ciò che ogni newyorkese doc non si fa certo mancare.
Anche la storia della cucinasi è evoluta con questa città, che dal punto di vista culinario è oggi il contenitore di molteplici influssi: cucina thai, giapponese, cinese, italiana, street food, fast food, influenze che spaziano e si intersecano poi con la tradizione americana rivestendola molto spesso di nuovo e raffinato! Non abbiate paura però, perché le classiche catene Mac Donalds, Burger King, Dunky Donuts si distribuiscono su tutto il territorio e sono pronte a presentarvi autentici hamburger, conditi da salse ed accompagnati da abbondanti patatine che alla faccia della dieta mediterranea vi faranno sentire per un attimo…un vero Yankee.
La cucina americana pur se non paragonabile alla nostra ha dei piatti “propri”, magari non elaboratissimi nel loro concetto , ma gustosi e di sicuro effetto, come le carni marinate e cotta al barbecue: le famose ribbs, nostre costine, o le gigantesche T - Bones, consorelle delle nostre costate, sono una delizia ed in America sono ciò che non può mancare sulla tavola, in occasione di una ricorrenza o un semplice incontro tra amici: le accompagnano saporiti puree di patate e mais. Se volete assaggiare quindi la vera, autentica e succulenta carne in stile americano, dovrete fare tappa da Peter Luger Steakhouse, nella 178 Broadway, Brooklyn: tavoli di legno e niente tovaglie da grand gourmet: gusto assicurato e provato per voi. Se cercate una location più glamour e raffinata vi consigliamo invece Smith & Wollensky, al 797 Third Avenue:ambiente più chic, frequentato da manager, più volte apparso in riprese cinematografiche, non vi deluderà.
Tra i dolci più conosciuti sicuramente il primo posto è occupato dalla cheese cake: quella che potrete degustare ed acquistare, anche in formula “take away”, da Magnolia Bakery, nella 6thAvenue, zona Rockfeller Center, è una delle migliori, a nostro giudizio, insieme ai freschissimi cup cakes, che qui vengono sfornati in quantità ogni giorno: non si resiste facilmente al profumo invitante, varcata la soglia di questo paradiso dello zucchero e della pasticceria tipicamente americana, se avrete la pazienza di fare un poco di coda: l’attesa, per gli amanti del genere, ne sarà valsa la pena.
Vivere New York senza provare un succulento hamburger, non è vivere New York!! Non fatevi intimorire dalle loro super dimensioni: piuttosto lasciate libero sfogo alla fantasia “gourmettara” e gettatevi nella mischia!
"67 Burger", nella 67 Lafayette Avenue, area Brooklyn – Prospect Park, è una delle hamburgerie migliori provate personalmente per voi: non lasciatevi scoraggiare dall’aspetto easy! Scoperta grazie ad una gentile signora, 67 Burger è un reame dell'hamburger "fatto su misura". Il servizio è eccellente ed una open kitchen con cuoco a vista garantiscono la freschezza della materia . Il menu prevede hamburgers classici e rivisitazioni molto interessanti con richiami alla cucina europea e francese, per un risultato eccelso al palato a giusto costo.
Shake Shak, Madison Square, Southeast corner, tra la Madison Avenue e la 23 Street,un luogo molto accogliente e moderno dove potere degustare hamburger tradizionali ed hotdog con una piccola attenzione anche a chi entra con gli animali: esiste perfino un dog menu. Datemene atto, in questo gli americani sono davvero unici, a volte quasi esagerati, ma unici ed adorabili!
Non possiamo chiudere questo rapido escursus senza citare il tradizionale tacchino che ad ogni Thanksgiving Day si serve sulle tavole delle famiglie americane e si ripropone in veste più “ diplomatica” e “gourmet” nei migliori ristoranti d’America”: ripieno di castagne e servito rigorosamente con patate dolci e purea o gelatina di mirtilli o lamponi.
Insomma me ne vado da questa metropoli un po' a malincuore: mi piace il suo spirito, adoro la libertà con la quale posso camminare a testa in su, con la quale posso muovermi, ammirare street dancers alle prese con un intramontabile Michael Jackson oppure entrare in un negozio della 5th Avenue in jeans ed infradito senza essere squadrata: New York è anche questo!!!
Food: provati per voi
Back Forty West, un delizioso locale nella 70 Prince Street, molto in stile con questa città, dove modernismo e tradizione si uniscono e dove è possibile degustare piatti molto ben presentati, innovativi e freschi, accanto , ovviamente ai classici hamburger che qui si vestono in chiave “gourmet”.
Provati per voi: Carpa selvatica accompagnata da pomodorini confite, conserva di fichi e patatine fritte al rosmarino
Hard Rock Cafè – 1501 Broadway - Time Square
Un icona mondiale che in New York propone serate con cena ed anche musica live: a due passi da tutti i più importanti teatri della città, la sua sala ristorante può ospitare fino a 708 persone sedute.
Taro Sushi – 244 Flatbush Avenue – Brooklyn
Questo ristorante propone piatti della cucina giapponese elaborati con cura, prodotto fresco ed ottima presentazione. E’ possibile sedere al tavolo o al banco per una cena più informale e veloce. A noi è piaciuto tantissimo! Il prezzo non è stato eccessivo, tenuto conto che la ristorazione a N.Y. è molto cara